-Spesso ci e' stato mostrato come molte delle innovazioni tecnologiche riguardanti i materiali possano essere impiegate anche laddove non ci si sarebbe mai aspettati. E' dalla ricerca areospaziale che molti nuovi materiali, prevalentemente di tipologia polimerica, sono stati creati ed impiegati appositamente per rispondere a quelle, intuibili, particolari necessita'. Ma designer capaci ed imprenditori arguti hanno saputo negli anni far proprie tali tecnologie e portarle in casa di tutti creando nuove soluzioni ad antiche necessita'. E' il caso, ad aesempio, della Vector-foiltec, di cui trovate anche il collegamento al sito tra i nostri link, che impiegando un polimero modificato creato proprio dalla NASA ha introdotto una innovativa tecnologia per creare strutture per coperture dalle caratteristiche quanto mai... --peculiari, si tratta infatti di veri e propri cuscini di aria compressa che, legati perimetralmente ad una struttura metallica, permettono di creare "scatoloni" autoportanti capaci di contenere qualsivoglia tipologia abitativa, serre, centri commerciali, coperture per corti interne (di cui tra l'altro le nostre citta' sono piu' che provviste), sino a veri e propri quartieri abitativi come nel caso Kazako di Khan Shatyry, progetto del grande Architetto Norman Foster. Lasciamo a voi il piacere di approfondire questo argomento e vi solletichiamo piuttosto con altri di questi interessanti casi di contaminazione tra design e ricerca tecnologica. Altro caso di tutto rispetto e' il progetto della casa automobilistica BMW per la concept car di nome GINA, anche qui le potenzialita' di un nuovo materiale hanno permesso una radicale reinterpretazione della carrozeria di una autovettura. Pubblichiamo un video tratto dagli archivi You Tube piu' che eloquente.Sorprendente no? Altro caso interessante e' quello riguardante un complemento d'arredo di puro utilizzo domestico, la poltrona sacco, conosciuta anche come la poltrona di Fantozzi grazie alla celebre gag, design del 1968/'69 ad opera di Gatti, Paolini e Teodoro ed inizialmente prodotta dalla Zanotta. Intuizione originalissima quella di questi tre brillanti designer's, insacchettare delle sfere di poliuretano espanso gia' all'epoca utilizzato mischiato a sabbia e cemento nei getti alleggeriti per le solette. Chi mai ci si e' seduto, a dispetto di quanto ironizzasse Paolo Villaggio, sa quanto sia confortevole, leggera e versatile. Di quest' ultimo oggetto ne trovate un'ampia collezioni in materiali e tessuti differenti presso i nostri show-room. Altro esempio interesantissimo e' la sedia Panton della fine degli anni '50, dell'omonimo Designer Verner Panton, prima ad essere realizzata in plastica in un unico stampo, ossia non costituita da differenti elementi assemblati insieme ma bensi' in una unica fusione. Comodita', leggerezza, ergonomia, inattaccabilita' dagli agenti esterni fanno di questo oggetto un design quanto mai attuale oltre che una pietra miliare del settore. Plastica, plastica!! Ma e' mica sinonimo di innovazione! Ed il legno? Bisogna tornare un po' indietro nel tempo, nella prima meta' del 1800, grazie al diffondersi di nuovi metodi per la lavorazione del legno si e' verificata, anche in questo caso, una radicale reinterpretazione e trasformazione delle tecnologie produttive legate a tale materiale. Ci riferiamo quale esempio piu' rappresentativo alla sedia n°14 della collezione Thonet, oggetto di grandissima diffusione, sicuramente tra i primi progetti di disegno indusriale. La capacita' di curvare il faggio impiegando il vapore ha permesso la creazione di oggetti dalla forma e dal peso mai visti prima. Oggi difficilmente ci soffermiamo ad osservare oggetti del genere solo perche' sono ormai entrati a far parte del luogo comune oltre che essere considerati datati, rimane comunque intatta la genialita' che ne ha permesso l'ideazione. Dopo questo presto si e' arrivati all'impiego dei pannelli di legno multistrato, quest'ultimi hanno permesso, oltre che alla lavorazione di curvatura a vapore, la realizzazione di oggetti lignei piu' stabili e leggeri di quanto fossero in precedenza. Tra i tantissimi oggetti che rappresentano tale tecnica citiamo i complementi di arredo disegnati da Alvar Aalto, designer Finlandese e pubblichiamo un filmato d'epoca in cui viene mostrato l'assemblaggio della Lounge Chair disegnata da Charles Eames nel 1956.Con questo filmato concludiamo il post consapevoli di aver appena accennato ad un argomento assai ampio, col tempo e con la pubblicazione di altri articoli sul tema ci auguriamo di poter approfondire.