WH Laboratorio di Creatività

arredamento e dintorni

-Augusto Magnaghi, uno tra i maggiori architetti Milanesi del primo dopoguerra, e' a ragion veduta il padre della cucina componibile italiana. Guadagnandosi nel '54 il premio "Compasso d'Oro" , alla sua 1° edizione, presentando il progetto per la prima cucina componibile italiana, premio vinto con la motivazione "...la sua indipendenza stilistica rispetto al dilagante modello americano oltre che per la moralità del gusto moderno che la caratterizza" da parte della giuria, Magnaghi introdusse un' innovativo concetto di cucina componibile, intesa come ambiente della casa costituito da attrezzature inserite all'interno di mobili pensati e prodotti dall'industria. Progenitrici della cucina italiana furono sicuramente "la cucina americana", costituita da elementi conponibili in lamiera d'acciaio, e "la cucina di Francoforte"; quest'ultima, di fattura lignea, considerata ancora oggi la pietra miliare della progettazione componibile di cucine in Europa. Nel marzo 1954 appare su Domus un articolo riguardante il progetto di Magnaghi a firma di Mario Tedeschi, intitolato "Una cucina italiana", in cui l'autore mette in evidenza le differenze tecniche di entrambe messe in relazione con le abitudini familiari relative: "Questa è una cucina "italiana"(…) come tale essa si contrappone in certo modo alla cucina all'americana che oggi appare quale realizzazione del concetto più progredito nel campo dell'arredamento delle cucine", per concludere con la presentazione di alcuni mobili da cucina italiani che "vogliono conciliare alcuni requisiti fondamentali delle cucine americane, con le nostre consuetudini ed esigenze..". Ci si oriento' fin dall'inizio quindi verso una "via italiana" della cucina, la ricerca di un disegno d'insieme che esprimesse un concetto nuovo basato sulla interazione di colori, luci, l'utilizzo di materiali "italiani" come il legno di noce, il frassino, l'ulivo secondo linee piuttosto classiche per l'ottenimento di una cucina meno asettica e più "umana" rispetto ai modelli stranieri.--I primi due modelli della Scavolini apparsi entrambi nel 1962 sono rigorosamente in laminato plastico: in color ciliegio e noce il primo,con un decoro di triangoli verdi applicato ai cassetti, e in frassino e afromosia il secondo che presenta rispetto al primo modello alcune innovazioni significative come i piani e le ante in laminato curvato,frutto di nuove tecniche di lavorazione. Da quell' epoca ad oggi molteplici sono state le innovazioni e migliorie apporte al prodotto "cucina italiana". Oggi le aziende che producono cucine componibili sottopongono il loro processo industriale ad un sistema di controllo degli standard che inizia dai materiali e prosegue sulle componenti e sulle lavorazioni. L’obiettivo comune è la qualità, che significa tutti questi elementi uniti insieme: il rispetto per l’ambiente, le garanzie sulla robustezza del prodotto fornito, una specializzazione di modelli per un’utenza sempre più differenziata. Accanto a questi requisiti, quelli propri della cucina italiana : il suo essere sistema cioè un oggetto che integra in un solo organismo competenze progettuali e tecniche diverse e altamente specializzate e il requisito principale della cucina italiana ,l’italian design. Tutto il merito dunque ad Augusto Magnaghi di aver contribuito in maniera fondamentale a portare in tutto il mondo il valore indiscusso del Design Italiano, non solo tramite i suoi progetti per cucina ma anche grazie all'architettura ed al disegno industriale.-